AI: ARTIFICIAL INTELLIGENCE: A CHE PUNTO SIAMO?
- Gabriele Tufi

- 17 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Cosa Siamo Realmente in Grado di Fare Oggi con l’Intelligenza Artificiale?

L’intelligenza artificiale è diventata un tema dominante nel dibattito economico e tecnologico. Ma cosa siamo realmente in grado di fare oggi con l’IA, al di là delle aspettative speculative e delle narrazioni futuristiche?

A livello operativo, l’IA generativa — come i modelli linguistici (LLM) e i sistemi di elaborazione immagini e video — è già impiegata in numerosi contesti produttivi e professionali. Nel settore aziendale, le applicazioni più diffuse includono l’automazione della reportistica, l’analisi di grandi volumi di dati, la generazione di contenuti testuali, la customer care tramite chatbot evoluti e l’ottimizzazione della supply chain.
Nel mondo finanziario ad oggi, l’IA viene utilizzata per il rilevamento di frodi, la gestione automatizzata dei portafogli (robo-advisory), l’analisi del sentiment di mercato e l’elaborazione di scenari previsionali. Le banche e le SGR stanno anche sperimentando l’uso dell’IA per migliorare i processi interni di due diligence e compliance.

Parallelamente, l’interesse per i cosiddetti “AI-linked assets” — ovvero azioni e fondi esposti a società che sviluppano o integrano IA — ha portato a un’accelerazione delle allocazioni in questo comparto.
L’adozione è trasversale anche in sanità, manifattura e logistica. Ad esempio, nei sistemi ospedalieri l’IA supporta la diagnosi per immagini, mentre nelle linee produttive industriali interviene per la manutenzione predittiva e il controllo qualità automatizzato.
Secondo recenti studi di Bloomberg e McKinsey, le tecnologie IA potrebbero contribuire per oltre 4.000 miliardi di dollari al PIL globale annuo entro il 2030. Questo non è più un tema speculativo, ma una dinamica che sta modificando i modelli di business di interi settori, dalla sanità alla logistica, fino all’asset management.
È importante sottolineare che, sebbene l’IA sia altamente performante in compiti ripetitivi, predittivi o linguistici, essa non sostituisce ancora il giudizio umano nei processi decisionali complessi. Inoltre, la sua efficacia è strettamente legata alla qualità dei dati e al contesto applicativo.
I limiti attuali riguardano la sicurezza, la tracciabilità delle fonti, i rischi di bias e la necessità di una regolamentazione robusta.
La Commissione Europea e altri enti regolatori stanno lavorando su quadri normativi specifici (come l’AI Act) per definire l’uso responsabile dell’IA in ambito pubblico e privato.

Oggi l’IA non è ancora autonoma né generalista, ma è già una tecnologia abilitante concreta e misurabile. La sua capacità di accelerare analisi, ottimizzare processi e generare contenuti ha ricadute tangibili su produttività, competitività e modelli di business.
In sintesi, l’intelligenza artificiale non è più soltanto una “tematica di investimento”, ma una forza trasformativa con impatti trasversali sull’economia reale e finanziaria. La sua evoluzione rappresenta un indicatore da osservare attentamente nei prossimi anni.



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